World Class 2021: i protagonisti – Riccardo Di Dio Masa

Ripartono le nostre interviste ai protagonisti della Diageo World Class 2021 con Riccardo Di Dio Masa, barmanager di Palazzo Montemartini a Roma.

 

Riccardo Di Dio Masa

Riccardo Di Dio Masa

Raccontaci la tua formazione professionale e, in primis, da dove arriva la tua passione per il bartending…

Mi chiamo Riccardo Di Dio Masa sono Barmanager dell’hotel Palazzo Montemartini a Radisson Collection Roma , la mia formazione professionale inizia nel 2000 dopo aver frequentato dei corsi per bartender in giro per l’Italia “Planetone” ho lavorato per 9 anni a Milano dal 2002 al 2011 dove ho avuto la fortuna di appassionarmi ulteriormente a questo mondo passando per discoteche e cocktail bar rinomati dove ho avuto la fortuna di collaborare con persone di esperienza che mi hanno fatto crescere sia come professionista che come persona. Ho lavorato con chef che mi hanno fatto conoscere ingredienti interessanti per creare drink di qualità e ricercati . Ho lavorato a Londra per un anno ed anche li ho imparato molto anche sotto il punto di vista della gestione del personale, organizzazione dello staff e ricerca di innovazione nel campo della mixology.
Ho anche avuto delle esperienze lavorative in Sardegna dove ho potuto portare avanti dei progetti sui cocktail da me creati gestendo due punti bar, ad oggi sono 7 anni che mi occupo del bar dell’hotel Palazzo Montemartini Roma nella mansione di Barmanager la passione per questo mondo è nata iniziando a lavorare nei bar classici in Sicilia la mia terra, li è nata la curiosità su come poter creare dei drink che potessero soddisfare la curiosità dei clienti e sopratutto la continua ricerca per migliorare sempre di più perché questo mondo è in continua crescita e non possiamo rimanere fermi.

L’edizione di questa WorldClass è stata inequivocabilmente unica. Esibirsi su una piattaforma online come ha modificato l’approccio alla gara?

Sicuramente una gara diversa da tutte appunto per la situazione , ma credo che tutti i ragazzi di WorldClass hanno saputo creare il setting giusto per mettere la giusta pressione che si ha in una gara di questo genere.
Io personalmente ho partecipato a molte competizioni e pian piano ho avuto modo di controllare l’emozione e la tensione che si crea sempre e comunque , ma a WorldClass non si può nascondere l’emozione ed un po di tensione, è il palcoscenico unico per noi ed è giusto che si abbia la tensione altissima quindi ho affrontato la gara con la determinazione giusta cercando di pensare di essere davanti ai miei ospiti per fare capire loro il mio progetto che mi ha portato alla realizzazione del drink nel miglior modo possibile.

Senza emozioni per l’esecuzione del cocktail – solo da presentare – la sfida è stata più sul concept e si affida molto alla narrazione. Quali sono state le difficoltà? Lo speech, la ricerca di informazioni, convincere la giuria?

Bee With Me

Bee With Me

Le emozioni come detto prima non mancano mai ma il concept della sfida era talmente interessante che ha dato la giusta determinazione e carica per fare meglio.
Inizialmente la difficoltà è stata nel capire come reperire tutti gli ingredienti biologici nello stesso posto e come questi potessero interagire tra loro e con la tematica dataci , poi una volta trovato il posto è stato tutto molto più facile e estremamente interessante.
Lo speech sicuramente poteva essere un ostacolo maggiore visto il contesto ma penso che una volta rotto il ghiaccio tutto inizia nel migliore dei modi , sopratutto se di fronte si ha una giuria competente che ti mette a proprio agio, ho avuto quindi la giusta concentrazione per cercare di raccontare la storia del mio drink nel miglior modo possibile cercando di destare loro le giuste curiosità.

Quale è, secondo te, il segreto per un cocktail perfetto? Quando un nuovo cliente arriva al tuo bancone cosa noti subito che ti possa aiutare a capire gusti e preferenze per creare il drink cucito su misura?

Lavorando da molti anni nel settore del lusso ho avuto anche modo e tempo di creare drink su misura per i miei ospiti nazionali ed internazionali che si trattengono spesso in hotel più giorni durante la settimana, per me è gratificante cercare il giusto drink per loro perché possono capire bene durante la loro permanenza quali esigenze posso avere , dal gusto alla tipologia di drink nel corso della giornata ma soprattutto riesco molto a mostrar loro le mie conoscenze e la passione che ho per il mondo del drink utilizzando sempre prodotti di qualità per la giusta riuscita del cocktail.
Per capire bene i gusti dell’ospite c’è bisogno ovviamente di capire come vuole trascorrere la giornata o la serata e se è disposto a provare nuovi drink , di conseguenza bisogna essere bravi a saper proporre loro le nostre creazioni destando al massimo la loro curiosità.

Quale è il tuo spirito o ingrediente preferito e perché? E quale il drink che preferisci bere e perché?

Il mio spirito preferito è il whisky perché ha una storia importante e sopratutto è uno dei distillati presenti in cocktail storici molto buoni.
Il mio drink preferito è l’ Hanky Panky perché in generale mi piace molto la combinazione di vermouth e bitter e questo drink ha il giusto bilanciamento. Per il mio gusto è un drink che può essere consumato sia in aperitivo che come digestivo.

Tornando a questa edizione della world class chi vincerà secondo te? Quali sono i concorrenti che ti hanno impressionato

Avendo visto tutti i colleghi gareggiare ho sicuramente capito chi per me può aspirare ad essere il vincitore e secondo me Han ha buone possibilità se dovesse arrivare nei 10 è stata molto brava a spiegare il concept e originale.
Mi hanno impressionato anche Alessandro Zampieri e Sossio Del Prete.

 

Bee With Me

Bee With Me

Il cocktail

Bee with me

60 ml di Ketel one aromatizzata alla cera d’api

40 ml di cordiale di luppolo pere e miele millefiori

100 ml di decotto di pere e luppolo carbonato.

È un Rtd servito in una bottiglietta di vetro da 200 ml , può essere servito anche all’interno di un higball glass con un cubo grande di ghiaccio e può essere portato via anche perché viene messo in una box in cartone biodegradabile con un bicchiere biocompostabile all’interno.
“Bee with me” nasce appunto dalla ricerca di materie prime biologiche a Km 7 che si riferisce appunto al raggio che le api percorrono per impollinare le piante dando vita al miele, il drink è realizzato con materie prime che rispettano l’ambiente, il miele serve a dare una nota dolce al drink , il luppolo una parte amaricante torbata e speziata e la vodka Ketel One alla cera d’api una buona texture e un buon volume alcolico.

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